venerdì 27 aprile 2007

Is Launeddas






Inizierò con la mia terra, la Sardegna: vanto e orgoglio musicale di noi sardi sono le Launeddas: uno strumento a tre canne che scandisce feste e riti religiosi dell'isola da millenni. Le sue origini dovrebbero infatti risalire addirittura al 3000 A.C come dimostrerebbe un bronzetto itifallico (e quindi, come potete notare nella foto, dotato di una certa virilità).

Le launeddas seguono lo stesso principio della cornamusa. La canna più lunga si chiama Tumbu e produce una sola nota di continuo. A questa è legata con uno spago impeciato la Mancosa Manna che ha la funzione di accompagnamento. La Mancosedda o Destrina, così chiamata perchè si suona con la mano destra, produce la melodia principale. Esistono vari tipi di Launeddas: i tre principali sono la Mediana, il Fiorassiu e il punt'e organu e si differenziano per forma e numero di fori.

Come per molti altri strumenti etnici a fiato, per suonare le Launeddas è necessario conoscere la tecnica della respirazione circolare che consiste nell'usare la bocca come riserva d'aria da utilizzare quando si prende fiato con il naso: così facendo non si blocca il flusso d aria e quindi il suono sarà continuo.




Originariamente con le Launeddas si accompagnava uno dei balli più famosi dell' isola: il Ballu Tundu. Come suggerisce il nome, questo consiste nel ballare in cerchio, con dei passi di danza ben definiti, attorno al musicista. Ma queste come gia detto venivano usate anche per i riti religiosi e per altri balli; in passato i primi erano legati all'annata agraria e venivano svolti in posti sacri come sagrati e chiese. Naturalmente le Launeddas vivono ancora e questo è possibile grazie a dei musicisti e artigiani sardi che non intendono far morire 5000 anni di storia musicale dell isola.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Da vera e verace sarda sono contentissima di trovare in un blog notizie interessanti su uno strumento cosi importante per la cultura sarda.Ritengo le rivisitazioni di antichi usi e costumi fondamentali per tutte le culture sopratutto in un periodo in cui la parola d'ordine è...globalizzazione!! E sopratutto per la Sardegna isola unica specile e da sempre luogo di invasioni e di cultura soffocata e vissuta di nascosto...è ginta l'ora "compagni" sardi di riprenderci la nostra isola di alzare la testa e opporci agli invasori ... a tutti i tipi di invasori! suoniamo tutti insieme le nostre nuove vecchie launeddas!!

Unknown ha detto...

Mio zio le costruisce e le suona!! :)
Grande everberz, mi sorprendi ogni giorno di più!!

EveRBerZ ha detto...

Grande zio.. Ma a Nuoro? Se ti vengo a trovare me le fa suonare?=)

@pia: nelle tue parole c'è puro orgoglio sardo, brava.