sabato 19 maggio 2007

two is megl che one



Eh si, c'è in Africa un gruppo etno-linguistico, gli Yoruba, che celebrano il culto dei gemelli. Al contrario dei "colleghi" Ygbo e Ashanti che in occasione del parto gemino in una famiglia reale addirittura eliminano i neonati, questo popolo dell'Africa occidentale invece considera felice la loro nascita. Inoltre, e questo è davvero curioso, statistiche mondiali dimostrano che tra gli Yoruba viene registrata la più alta percentuale di nascite di gemelli al mondo!! (fonte Eric Herold "Arte Africana" ipermedium 1991).


Gli Yoruba sono presenti soprattutto in Nigeria, ma anche in altri stati là vicino come il Benin, il Togo e la Sierra Leone. Durante la tratta degli schiavi, anche a causa della loro posizione geografica che è quella africana più vicina all'America, molte persone di questo popolo sono stati deportati oltreoceano. Possiamo qindi trovare sangue Yoruba negli U.S.A, nel Brasile, a Cuba, a Porto Rico e nei Caraibi.


Conosciuti anche in Europa come Akù che sarebbe poi il loro saluto, gli Yoruba sono famosi anche per le loro manifestazioni teatrali e narrative che l'UNESCO ha riconosciuto come "Patrimonio orale e tangibile dell' umanità". In queste recitazioni è molto diffuso l'uso della maschera e il culto del divino, in particolare nell' lfa che consiste in un insieme di poemi religiosi. Ma sotto la tutela dell'UNESCO possiamo trovare anche l'Epa cioè riti di valore e fertilità e l' Eyo una processione di danzatori mascherati.


La loro religione si chiama Orisha che, detto scientificamente, è un infogno di divinità non elencabili. Il "capo" è Olorun, il Dio creatore, poi vengono tutti gli altri, tra questi c'è Ibeji che è la divinità dei gemelli. Dal diciannovesimo secolo molti Yoruba, soprattutto quelli "all'estero" si sono convertiti ad altre religioni come Cristianesimo ma anche, in qualche piccolo caso all'Islam.


Ci sono anche Yoruba famosi come il presidente della Nigeria Obasanjo e quello del Benin Yayi Boni ma anche calciatori come Adebayor e l'ex interista Obafemi Martins.


Akù e alla prossima!


venerdì 11 maggio 2007

El mariachi: musica sentimento e sombrero



Scusate ma non riesco a non parlare di musica per più di tre o quattro post.
I musicisti di strada li troviamo pressochè in quasi tutto il mondo ma la storia e le caratteristiche dei mariachi sono uniche.
La loro origine è molto confusa, la parola "mariachi" potrebbe essere stata coniata dagli Indios Coca nel sedicesimo secolo e significherebbe "musica" ma ci sono altre fonti che farebbero derivare la parola dal francese "marriage" che vuol dire matrimonio o dal Galiziano "Marriagero" ossia il musicista che suona ai matrimoni.
L'unica cosa certa è che il mariachi e quasi tutta la musica popolare messicana è di origine latina visto che le popolazioni precolombiane non avevano un sistema di codificazione e conservazione delle note.
La musica del mariachi ha delle origini incerte ma sappiamo che i primi Mariachi sono prevalentemente dello Stato messicano Jalisco e che cominciarono a suonare durante il settecento; il fenomeno si è presto esteso fino a "invadere"tutto il Messico.
I primi gruppi mariachi si esibivano nelle piazze 2 o 3 volte alla settimana, le loro serenate conquistarono subito i messicani che da bravi latini non possono che apprezzare tutto quel sentimento e quelle emozioni che solo questi musicisti sanno esprimere. Allora i vestiti erano tipici abiti regionali, ma successivamente si sviluppò un modo di vestire tipico dei mariachi che iniziarono a indossare il charro; questi è formato da dei stivaletti, dei pantaloni con tasca posteriore, un cinturone, una giacca con dei bottoni luccicanti che troviamo anche sui lati esterni dei pantaloni e naturalmente nel famoso sombrero, il tipico capello messicano.
I Mariachi usano violini, trombe, naturalmente chitarre, una jahrana detta anche guitara de golpe, il guitaròn, la vihuela e un arpa diatonica. La vihuela è come la viola da gamba, i Mariachi la suonano prevalentemente pizzicando le corde come se fosse una chitarra; questa, insieme al guitaròn che è lo strumento a corde per i suoni gravi non la si trova in nessun altro complesso musicale popolare e costituiscono quindi il suono caratteristico della musica mariachi.

Bisogna avere dei precisi requisiti per poter essere un Mariachi. In Messico per esempio devi essere prima di tutto maschio, le donne sono presenti solo nei gruppi oltre confine come quelli nel Texas. Inoltre, al contrario dei musicisti dei secoli scorsi, quelli di adesso sono dei veri e propri professionisti della musica, suonano nelle occasioni più disparate dai battesimi alle cene familiari, dai matrimoni alle "ancoraverdi" serenate sotto i balconi delle ragazze, dai locali alle piazze nelle città. Tutto questo fa si che il loro repertorio sia vario e non abbia un indirizzo preciso. Come ho detto nel primo post, il popolare non muore mai, al massimo si trasforma e se lo straordinario è nel comune allora i mariachi, soprattutto quelli delle origini, sono un esempio di straordinarietà. Olè.








lunedì 7 maggio 2007

La nascita dello Yin e dello Yang



Ecco qui una leggenda cinese antichissima che "spiegherebbe" la nascita dello Yin e dello Yang.


Chang E e suo marito Hou Yi, il prodigioso arciere, vivevano durante il regno del leggendario imperatore Yao (2000 a.C. circa). Hou Yi era un valente membro della Guardia Imperiale che maneggiava un arco magico e scoccava frecce magiche.Un giorno nel cielo apparvero dieci soli. La gente sulla terra non riusciva più sopportare il caldo e la siccità che ormai continuavano da diversi anni.
L’imperatore decise allora di chiamare Hou Yi ordinandogli di tirare ai soli in soprannumero per eliminarli dal cielo e soccorrere così la popolazione.Facendo uso della sua abilità, Hou Yi ne abbattè nove lasciandone solo uno. La sua fama si diffuse, allora, fino giungere alla Regina Madre d’Occidente (Xi Wang Mu) nei lontani Monti Kunlun. Essa lo convocò al suo palazzo per ricompensarlo con la pillola dell’immortalità, ma avvertendolo così:"Non devi mangiare la pillola immediatamente. Prima devi prepararti per 12 mesi con la preghiera e il digiuno".Essendo un uomo diligente, egli prese a cuore il consiglio e iniziò i preparativi nascondendo, prima di tutto, a casa sua la pillola. Sfortunatamente fu chiamato d’improvviso per una missione urgente.In sua assenza, la moglie Chang E notò una luce fioca e un dolce odore emanare da un angolo della stanza. Una volta presa la pillola nella mano, non riuscì a trattenersi dall’assaggiarla. Nel momento in cui la ingoiò la legge di gravità perse il suo potere su di lei. Poteva volare! Non molto tempo dopo sentì suo marito ritornare e terrorizzata volò fuori della finestra.
Arco e frecce in mano, Hou Yi la inseguì per mezzo cielo, ma un forte vento lo riportò a casa.Chang E volò dritta sulla Luna , ma quando arrivò, ansimava così forte per lo sforzo compiuto, che sputò l’involucro della pillola, la quale si tramutò istantaneamente in un coniglio di giada, mentre Chang E divenne un rospo a tre zampe.Da allora vive sulla luna respingendo le frecce magiche che il marito le tira.Hou Yi si costruì un palazzo sul sole ed essi si vedono il quindicesimo giorno di ogni mese.Chang E e Hou Yi, simboli, rispettivamente della luna e del sole, sono divenuti espressione di yin e yang, negativo e positivo, buio e luce, femminile e maschile, ossia della dualità che governa l’universo
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